Nell’immagine:
Opera di Piero Campanini, “Transito Gold”, 2020.
Grafica digitale su carta Hahnemühle Rag White con interventi con colori acrilici
70×70 cm
Courtesy: Made4Art, Milano
L’opera di Piero Campanini è stata utilizzata per l’articolo redatto da Pietro Ripa su “Nuvole e mercati”.
21 gennaio 2021
“SMART WORKING, MA CON MODERAZIONE”
“Dopo un anno da forzati “smart workers” in casa, l’aneddotica su situazioni di imbarazzo causate da rumori
molesti (chi ha bambini piccoli sa di cosa parlo), spazi angusti trasformati in postazioni di lavoro, connessioni
che vanno e vengono, incapacità di alcuni utenti nell’utilizzo del mezzo tecnologico e riunioni on line con
abbigliamenti stravaganti, si arricchisce ogni giorno che passa e possiamo finalmente fare qualche primo bilancio.
A dir la verità sono già numerosi gli studi di prestigiosi atenei, società di ricerche specializzate, fino ad arrivare
agli Istituti di vigilanza nazionale redatti per capire gli effetti dello smart working e immaginare come sarà il
mondo del lavoro del futuro, una volta che torneremo (finalmente) alla “normalità”. Ma andiamo con ordine.
Lo smart working piace. Solo nel nostro Paese, più di 8 milioni di lavoratori hanno potuto stabilmente
lavorare da casa (oltre il 40% del totale degli occupati). Anche dopo la prima fase dell’emergenza molte
imprese tricolori hanno incoraggiato i propri dipendenti a lavorare alcuni giorni da remoto e sembrerebbero
intenzionate anche per il futuro a proporre questa modalità di lavoro. Benissimo.
Per leggere l’articolo completo cliccare sul seguente link “SMART WORKING, MA CON MODERAZIONE”